La nuova emigrazione italiana

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Recenti statistiche riportano che dal 2010 l’emigrazione dall’Italia è in un costante aumento, soprattutto a causa della crisi economica che ha colpito l’Europa negli ultimi anni.

Le registrazioni di italiani all’estero sono passate da 3 milioni nel 2006 a oltre 5 milioni nel 2016, secondo i dati del Registro degli italiani residenti all’estero (AIRE).

La nuova emigrazione italiana è socialmente e demograficamente diversificata. Più della metà degli emigranti oggi proviene dalle regioni meridionali d’Italia, e in media sono giovani tra i 18 e i 34 anni.

La maggior parte dei migranti si dirige in altri paesi europei, principalmente in Germania, Francia e Svizzera (vedi Tabella 1). L’Europa rappresenta la destinazione di quasi il 54 percento degli italiani all’estero e il 69 percento delle persone che hanno lasciato l’Italia nel 2015.

Tuttavia, la migrazione di persone altamente qualificate è un fenomeno molto rilevante, molto più di quanto avveniva nella migrazione del 19° secolo e prima degli anni ’60, quando gli emigranti in genere appartenevano alle classi inferiori e venivano impiegati in lavori scarsamente qualificati. Oggigiorno, la cosiddetta “fuga di cervelli” è un fenomeno reale: molti sono gli italiani che, terminati gli studi universitari,  cercano all’estero un lavoro altamente qualificato che non riescono a trovare a casa.

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